Intelligenza Artificiale: un mare di opportunità

Sempre più spesso sentiamo parlare di intelligenza artificiale, ma siamo sicuri di conoscerne realmente il significato?

La risposta è ancora più complessa di quella che potrebbe sembrare. Di fatti ad oggi ancora non esiste un’unica e conforme definizione di intelligenza artificiale, proprio perché è un fenomeno in forte sviluppo cui obiettivo è la creazione di una macchina che sia in grado di replicare il comportamento umano. Con lo sviluppo delle nuove tecnologie avanzate ci stiamo sempre più abituando a vedere umanizzati i nostri device e questo permette a nuove e “vecchie” generazioni non native digitali di utilizzare e sfruttare al meglio le opportunità che queste  offrono.

Basta pensare a tecnologie come Siri, il Software di Apple a cui parliamo attraverso comandi vocali, che è diventata un’amica a cui chiediamo aiuto per cercare sul web qualsiasi cosa di cui abbiamo bisogno, in grado di trasformare la nostra voce in un comando da svolgere.

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Il “comando” di fatti è quello che, in forme numeriche, algebriche, vocali e testuali diamo alle macchine affinchè queste, appunto, operino in modo da risolvere un nostro problema. Perché è proprio questo quello che forniamo loro, una serie di informazioni che trasformano in dati e che ci rimandano poi in un linguaggio che sia comprensibile all’uomo.

Nel corso degli anni, già a partire dal 900 si è cercato quindi di sviluppare i meccanismi più perfetti per dare input precisi alle macchine e permettere loro di rispondere e comunicare con l’uomo nel modo più efficiente possibile, spesso con grandissimi risultati, altre volte un po’ meno.

Nel settore dell’informatica e in quello automobilistico abbiamo senza dubbio avuto i più grandi riscontri di questa “nuova scienza” con macchine che parcheggiano – e adesso guidano anche! – da sole, o come nel caso più singolare del software AlphaGo di Google, a cui è stato insegnato a giocare al difficilissimo gioco da tavola cinese Go che è stato addirittura in grado di battere un campione mondiale.

Abbiamo quindi sottovalutato la potenza (e quindi le opportunità) del corretto utilizzo di questo strumento?

Sta accadendo di fatti, che man mano che l’uomo cerca un sistema per insegnare alle macchine a pensare, queste sviluppano un proprio linguaggio sempre più articolato e incomprensibile per la nostra mente.

E questo è proprio quanto si è verificato lo scorso mese al laboratorio di ricerca sull’intelligenza artificiale di Facebook (il FAIR). Gli addetti ai lavori, nello sforzo di riuscire a sviluppare al massimo l’intelligenza delle macchine “Bob” e “Alice” si sono ritrovati ad assistere a bocca aperta ad un fenomeno al contempo affascinante e inquietante. Le due macchine hanno sviluppato un linguaggio incomprensibile agli scienziati ed hanno iniziato a dialogare tra loro senza necessità di input umano, quel “comando” di cui abbiamo parlato precedentemente. Hanno man mano modificato la grammatica inglese fino a creare qualcosa di nuovo e sconosciuto.
Ecco la loro conversazione:

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I ricercatori hanno quindi deciso di dismettere il programma, ma hanno assicurato che il motivo non è legato alla “sicurezza” bensì all’ “utilità”. Gli ingeneri di Facebook hanno infatti chiarito che il software che si proponevano di sviluppare doveva appunto essere in grado di negoziare con uomo e macchine e, non avendo fornito ai due bot delle regole grammaticali precise, questi hanno imparato a comunicare dalla loro precedente conversazione fino a sviluppare in maniera meccanica un nuovo linguaggio.

Questo aneddoto deve farci riflettere su quanto la nuova tecnologia sia un mezzo potente e pieno di potenziale e di possibilità da saper cogliere e governare.

Le nuove tecnologie sono davvero intelligenti e non devono spaventarci poiché se governate nel modo giusto sono in grado di fornirci un mare di opportunità. Se pensiamo nel nostro piccolo alle nostre attività vediamo quanto siano potenti i nuovi media. Un post sbagliato, una recensione negativa, un sito web scadente, sono in grado di farci perdere non uno, ma centinaia e migliaia di clienti.

Al contrario una gestione corretta e professionale di questi mezzi ci permette di rompere i limiti dello spazio, della distanza. Possiamo essere visibili con il nostro prodotto/ servizio in milioni di case, smartphone, tablet contemporaneamente e di rendere visibile la nostra attività anche al di fuori del nostro raggio territoriale ottenendo risultati di gran lunga superiori rispetto ai media tradizionali.

Non dobbiamo quindi avere paura delle nuove tecnologie ma sfruttarle al massimo. La rete è un mare e le nuove tecnologie, usate nel modo giusto, sono la barca che ci permette di navigarlo.